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Lo scorso martedì 9 gennaio si è tenuta la terza riunione del Comitato tecnico-scientifico che sostiene la candidatura italiana a ospitare l’Einstein Telescope, con la partecipazione di rappresentanti di alto livello del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

Istituito dal Ministro Anna Maria Bernini nel febbraio 2023, il Comitato è presieduto dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi. Ne fanno parte l’Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, già segretario generale del MAECI, Marica Branchesi e Fernando Ferroni del Gran Sasso Science Institute e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. Antonino Zichichi, già presidente dell’INFN e fondatore del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana, è il promotore onorario del comitato.

Il Comitato è un punto di riferimento per il governo italiano sugli aspetti scientifici del progetto, oltre a supportare l’INFN nella redazione dello studio di impatto socio-economico di ET, con ricerche e iniziative su infrastrutture, capitale umano e collaborazione con il mondo dell’impresa. Inoltre, ha un ruolo importante nella promozione della candidatura italiana a livello nazionale e internazionale, in stretta collaborazione con la rete diplomatica italiana.

Durante l’incontro, la discussione si è concentrata sulla definizione delle prospettive scientifiche del progetto, con particolare attenzione all’analisi delle diverse possibili configurazioni dell’Einstein Telescope, con l’obiettivo di determinare la soluzione ottimale dal punto di vista scientifico.

“La possibilità di aprire la riunione a rappresentanti del MUR e del MAECI è stata un valore aggiunto per ampliare i temi di discussione che normalmente competono al Comitato”, ha sottolineato Fernando Ferroni. “È stata un’occasione importante per discutere le convergenze internazionali a sostegno della candidatura italiana, oltre agli ultimi aggiornamenti scientifici sulle diverse possibili configurazioni dell’esperimento. Inoltre, ci siamo confrontati anche sulle potenziali ricadute sul territorio del progetto, e sui modi migliori in cui potrebbero essere indirizzati gli investimenti per potenziare le infrastrutture e i servizi locali”.