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Continuano a pieno ritmo le attività sul campo nei pressi della miniera di Sos Enattos. Nei comuni di Onanì e Orune, nel Nuorese, sono iniziate a fine luglio le indagini geognostiche che serviranno a caratterizzare l’area, candidata a ospitare il futuro rivelatore di onde gravitazionali Einstein Telescope.

Per accogliere una struttura così avanzata, il sito deve garantire condizioni ottimali per l’esperimento, soprattutto dal punto di vista geologico e geofisico. È essenziale, infatti, analizzare il terreno e il sottosuolo per valutare le risposte di questi ultimi a vibrazioni e stimoli esterni. La località ospitante deve rispettare rigidi criteri di quiete sismica e ambientale, poiché l’interferometro dovrà operare in condizioni di silenzio assoluto, lontano da interferenze esterne. Per questo sarà collocato sottoterra, a oltre 100 metri di profondità, dove rumore ambientale e sismico sono significativamente ridotti rispetto alla superficie.

In questa di fase di caratterizzazione, le indagini geognostiche rappresentano un importante passaggio preliminare per la realizzazione di opere ingegneristiche come l’Einstein Telescope. I sondaggi comprendono una serie di test tecnici, tra cui prove dilatometriche che misurano la deformabilità della roccia tra 300 e 463 metri di profondità, per raccogliere dati sulla sua resistenza e rigidità. Sono previste anche prove di permeabilità Lugeon, che valutano la capacità della roccia di far passare l’acqua, quanto velocemente e in che quantità, e test di idro-fratturazione per misurare le pressioni naturali nel sottosuolo.

Per ET sono al vaglio due configurazioni: una a forma di delta, con tre bracci che si estendono dai vertici di un triangolo equilatero, e una a forma di “elle” (L), con due bracci disposti a 90 gradi l’uno dell’altro, secondo lo schema già utilizzato negli attuali osservatori di onde gravitazionali LIGO e Virgo. Entrambe le configurazioni sono progettate per creare una rete di bracci sotterranei lungo i quali verranno inviati raggi laser: rilevare le variazioni infinitesimali del loro percorso, indotte dal passaggio di onde gravitazionali, rappresenta l’obiettivo dell’esperimento.

Attualmente, i lavori sono in corso nei cantieri identificati come “S03” e “S06”, rispettivamente il vertice nord del triangolo proposto e il vertice sud-ovest della configurazione a L. Si è deciso di condurre prima i sondaggi sui vertici, poiché saranno decisivi nella scelta del layout finale. L’obiettivo è completare tutti i sondaggi entro la fine dell’anno: i dati raccolti saranno poi analizzati e condivisi con la comunità scientifica internazionale, nell’ottica della valutazione su quale configurazione – triangolare o a L – risponderà meglio alle esigenze di Einstein Telescope.

Le attività di indagini geognostiche sono coordinate dai Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) come parte del progetto ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium). ETIC è un progetto del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) – finanziato con 50 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (nell’ambito del NextGenerationEU) – di cui l’INFN è proponente ed ente capofila.

Avviato nel 2023, il progetto ha due obiettivi principali: condurre uno studio propedeutico al progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’osservatorio ET e creare o potenziare, presso le sedi dell’INFN, delle università e degli enti di ricerca coinvolti in ET, una rete nazionale di laboratori dedicati allo sviluppo delle tecnologie necessarie per il futuro interferometro.

 

Un’immagine dei sondaggi geognostici in corso (a sinistra); Gaetano Schillaci e Daniele Cittadino, INFN-Laboratori Nazionali del Sud (a destra)