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In occasione del XIII Simposio della Collaborazione Scientifica di Einstein Telescope, che si sta svolgendo in questi giorni a Cagliari, la giornata del 9 maggio è stata dedicata alla presentazione del progetto ETIC e della candidatura italiana a ospitare il futuro rivelatore di onde gravitazioni in Sardegna, nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, tra i Comuni di Lula, Bitti e Onanì, nel Nuorese. Dopo i saluti istituzionali di Alessandro Cardini, direttore della Sezione INFN di Cagliari, Francesco Mola, rettore dell’Università di Cagliari, Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari, Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, l’evento Einstein Telescope: la grande infrastruttura di ricerca europea è stato aperto dagli interventi del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, del premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, presidente del comitato tecnico-scientifico istituito dal MUR per la candidatura italiana, dal vicepresidente della Regione Sardegna, Giuseppe Fasolino, e dal Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Zoccoli. La giornata di lavori ha visto l’ampia partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni amministrative e scientifiche locali, nazionali e internazionali. Nel pomeriggio il progetto PNRR ETIC e la candidatura italiana sono state al centro della tavola rotonda con focus su scienza e impatto socio-economico con protagonisti Marica Branchesi, del Gran sasso Science Institute e scienziata della collaborazione ET, oltre che nel comitato tecnico-scientifico istituito dal MUR, Luigi Guiso, economista dell’Einaudi Institute for Economics and Finance, e Monique Bossi, project manager di ETIC, moderati dal comunicatore e giornalista scientifico Matteo Serra. Il programma è consultabile a questo link.

Einstein Telescope (ET) è il progetto per la realizzazione in Europa della grande infrastruttura di ricerca del futuro rivelatore di onde gravitazionali. ETIC, Einstein Telescope Infrastructure Consortium, è il progetto finanziato con 50 milioni di euro con fondi PNRR, nell’ambito della Missione 4 Istruzione e Ricerca coordinata dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). I suoi obiettivi principali sono la caratterizzazione sismologica, geologica e geofisica del sito, e la creazione, sia attraverso il potenziamento delle strutture già esistenti, sia attraverso la creazione di nuove, di una solida rete di laboratori negli istituti di ricerca e negli atenei per lo studio delle tecnologie innovative che dovranno essere sviluppate per ET.

“Einstein Telescope è un’infrastruttura unica nella ricerca internazionale che vogliamo fortemente che venga costruita in Italia, in Sardegna, nella miniera di Sos Enattos. È un investimento di sistema sulla ricerca e uno straordinario acceleratore sul futuro della Regione, del nostro Paese e dell’Europa”, ha sottolineato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “All’evento di Cagliari su Einstein Telescope, organizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Regione Sardegna, ho ricordato l’importantissimo lavoro di comunità che stiamo facendo per la candidatura italiana. Il Governo crede fortemente in questo progetto e l’Italia ha tutte le competenze scientifiche per poterlo ospitare”.

“Al di là del mio amore per questa bellissima isola, mi auguro vivamente che venga scelto il sito di Lula e delle miniere di Sos Enattos per ospitare Einstein Telescope”, ha commentato il premio Nobel Giorgio Parisi. “Si tratta, infatti, – prosegue Parisi – di una zona che offre tutte le caratteristiche necessarie all’ottimo funzionamento di uno strumento così delicato e all’avanguardia, sia perché parliamo della zona meno sismica d’Europa, ma soprattutto perché è in grado di garantire il silenzio totale. ET in Sardegna non affronterebbe alcun problema di vibrazioni e di rumore, come accadrebbe se fosse invece costruito in una zona molto più popolata”.

“L’avvio di ETIC, di cui abbiamo appena pubblicato il principale bando da 14 milioni di euro per gli studi di caratterizzazione del sito, è un passo fondamentale per la candidatura italiana a ospitare ET”, ha rilevato Antonio Zoccoli, Presidente dell’INFN. “Obiettivo del progetto è, infatti, fornire le solide basi tecnico-scientifiche che diventeranno le fondamenta alla nostra candidatura. Mentre la lunga esperienza nella ricerca delle onde gravitazionali, l’eccellenza scientifica e tecnologica del mondo della ricerca nazionale, il contributo di aziende all’avanguardia in molti settori, e la grande coesione tra comunità scientifica, istituzioni politiche e cittadini, ne costruiranno la struttura. La competizione internazionale è molto impegnativa, ma quando l’Italia fa sistema ed è determinata, è altamente competitiva e in grado di raggiungere i propri obiettivi”.

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