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Lunedì 24 febbraio, presso il dipartimento di fisica “Ettore Pancini” dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, sono stati inaugurati i laboratori di ricerca PLANET (Physics LAboratory in Naples for Einstein Telescope) e AIL (Advanced Instrumentation Laboratory). Il primo svilupperà tecnologie di punta per il futuro osservatorio di onde gravitazionali Einstein Telescope (ET), mentre il secondo sarà dedicato alla caratterizzazione di dispositivi quantistici e diagnostici avanzati.

Dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali, tra cui il delegato alla ricerca dell’ateneo partenopeo Lorenzo Marrucci e il vicepresidente dell’INFN Marco Pallavicini, sono intervenuti Michele Punturo (INFN Perugia), coordinatore scientifico del progetto ETIC e responsabile internazionale di Einstein Telescope, Lucio Rossi, docente di fisica sperimentale all’Università di Milano e responsabile del progetto IRIS, Rosario de Rosa e Giuliana Fiorillo, docenti di fisica sperimentale presso l’Università di Napoli Federico II e responsabili rispettivamente dei laboratori PLANET e AIL.

I due laboratori sono inclusi rispettivamente nei progetti nazionali ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium) e IRIS (Innovative Research Infrastructure on Applied Superconductivity), coordinati scientificamente dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), e finanziati dai fondi europei “Next Generation EU” attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito della Missione 4 coordinata dal MUR Ministero dell’Università e della Ricerca.

Nello specifico, ETIC mira a sostenere la candidatura italiana a ospitare, nell’area intorno alla miniera dismessa di Sos Enattos, nel Nuorese, l’Einstein Telescope, una delle più importanti infrastrutture di ricerca che saranno costruite in Europa nei prossimi anni. Gli obiettivi principali di ETIC sono la caratterizzazione del sito di Sos Enattos e la creazione di una rete di laboratori in tutta Italia, tra cui il neonato PLANET, che svilupperà tecnologie innovative per ET.

«I laboratori PLANET e AIL si aggiungono alla grande dotazione di laboratori di ultima generazione, che consentono a ricercatori e studenti di sviluppare una formazione e competenze all’avanguardia, e che attraggono studiosi da tutto il mondo», sottolinea il Rettore dell’Università “Federico II” Matteo Lorito. «Realizzati attraverso due progetti italiani, ETIC e IRIS, finanziati con i fondi europei Next Generation EU dal PNRR, i nuovi laboratori sono parte di infrastrutture di ricerca di interesse nazionale, con un set di attrezzature che ha pochi eguali in Italia».

«L’INFN, grazie ai fondi PNRR messi a disposizione dal MUR per il potenziamento delle infrastrutture di ricerca, ha investito molto sui due progetti nazionali ETIC e IRIS, che riguardano due tematiche scientifiche di ampio respiro. La prima è legata al grande sforzo tecnologico che stiamo mettendo in campo per supportare la candidatura italiana a ospitare in Sardegna il progetto internazionale per il futuro rivelatore di onde gravitazionali Einstein Telescope. La seconda è invece la crescita già in atto delle tecnologie superconduttive, sia per la ricerca fondamentale, sia per applicazioni utili alla società», aggiunge Marco Pallavicini. «L’apertura di questi due laboratori rappresenta un ottimo esempio di una tradizione a cui siamo molto affezionati, che vede le attività scientifiche dell’INFN integrate con le attività dei dipartimenti di fisica delle università: crediamo che questa collaborazione sia un grande valore aggiunto sia per l’INFN sia per gli atenei».

«Il laboratorio PLANET rappresenta un elemento fondamentale della strategia italiana per la realizzazione di Einstein Telescope. In questo laboratorio si svilupperanno alcune delle tecnologie chiave che renderanno possibile il raggiungimento dell’ambiziosa sensibilità di ET», spiega Michele Punturo. «In particolare, il progetto ETIC ha finanziato a Napoli le infrastrutture e gli strumenti per sviluppare nuovi sistemi di filtraggio sismico, disegnare componenti ottici di nuova concezione e monitorare fonti di rumore ambientale e sismico. È estremamente importante che questo laboratorio operi con piena efficienza nei prossimi anni, per permettere alla comunità scientifica italiana di mantenere a livello europeo un ruolo di leadership anche tecnologica nel progetto Einstein Telescope».

PLANET si trova nell’area del dipartimento di fisica “Ettore Pancini” ed è stato attrezzato per lo sviluppo e la caratterizzazione di sistemi optomeccanici di elevata sensibilità. «L’apertura di questo nuovo laboratorio ci permetterà di realizzare attività di ricerca finalizzate al futuro osservatorio Einstein Telescope, lavorando in particolare su tre ambiti», evidenzia Rosario De Rosa. «Il primo riguarda lo sviluppo di un nuovo prototipo per il sistema di specchi di ET, che rispetto ai sistemi usati attualmente permetterà di ottenere lo stesso tipo di attenuazione del rumore sismico in uno spazio più ridotto. Gli altri due ambiti ci vedono impegnati rispettivamente nella ricerca di nuove tecniche per la riduzione del rumore quantistico e nella sensoristica per l’interferometro. Quest’ultimo filone si affianca all’attività di caratterizzazione sismica, magnetica e acustica del sito candidato di Sos Enattos, che portiamo avanti già da diversi anni».

Il laboratorio PLANET